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Strategie Pirelli, il doppio pit costringe a spingere: “È tutto molto aperto”

La nuova regola apre a scenari interessanti per la gara: tutto può succedere

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McLaren Ferrari GP Monaco
5 minuti

“La riunione per le strategie sarà più lunga del previsto”. Andrea Stella teme le variabili della nuova regola che impone l’obbligo del doppio pit stop, le cui implicazioni si stanno rivelando maggiori del previsto. Le strategie saranno in costante divenire, dove i primi reagiranno agli azzardi attesi da chi parte nelle retrovie. Simone Berra, Chief Engineer della Pirelli, illustra tutte le variabili da tenere in considerazione, prospettando una corsa dal ritmo sostenuto.  

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Ogni opzione è valida

Tali sono le implicazioni della doppia sosta che Pirelli rinuncia a fornire alcun tipo di previsione strategica.  “Non aveva neanche senso stimare delle finestre per i pit-stop, perché, come sempre a Monaco, tanto dipenderà dal traffico, dalle Safety Car, dalle situazioni in pista e dal livello di gestione della gomma”, spiega Berra. “Sappiamo sicuramente che devono fare due soste e che devono utilizzare almeno una dura e una media, poi il resto è libero. Sappiamo anche che almeno tre squadre devono utilizzare anche una soft per coprire i tre stint, perché hanno solo una hard e una media a disposizione. È tutto molto aperto”.

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I dilemmi cominciano in partenza, dove Pirelli ritiene che i team utilizzeranno tutte e tre le mescole: “La soft è una gomma che garantisce poca durata e dovrebbe essere usata per stint particolarmente brevi. Chi vuole fermarsi subito potrebbe montarla in partenza, magari chi parte dietro, così da smarcare subito al primo giro almeno una sosta e vedere cosa succede. In partenza però potrebbe esserci anche chi opta per la media, che ovviamente è il miglior compromesso tra durata e grip al via. Altri ancora potrebbero decidere di usare la dura per andare lunghi e aspettare una Safety Car, che potrebbe capitare nella seconda parte di gara”.

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Strategie GP Monaco

Attenti al graining

Tradizionalmente a Monaco il battistrada tende ad addormentare la gara, gestendo la gomma per sfruttarla poi in prossimità della sosta. Quest’anno però la situazione potrebbe essere ben diversa. Commenta Berra: Secondo noi ci sarà meno gestione rispetto al passato, perché comunque è importante costruirsi un certo vantaggio per poi effettuare il pit stop con tranquillità. Non abbiamo visto niente di particolare, tranne un po’ di graining, che è normale che ci sia, soprattutto all’anteriore. In realtà il graining è molto dipendente dal team, dal pilota e dal suo stile di guida, quindi potrebbe essere sicuramente un fattore in gara. Non abbiamo visto invece livelli di degrado elevati. La pista inoltre continua a migliorare, quindi non ci aspettiamo che il degrado sia un fattore così importante”.

Pirelli sconsiglia le squadre dall’andare oltre i 20-30 giri sulla gomma soft, oltre non correre troppi rischi: Sulla dura si può fare tutta la gara e con il giusto livello di gestione anche sulla media, mentre sulla soft è un po’ più difficile. Noi lo sconsigliamo, perché hai molto più degrado e rischi di finire con la gomma completamente usurata, soprattutto al posteriore. Quando questo accade qua, perdi molto in trazione ed è chiaro che fanno molta fatica a superarti, ma è una situazione in cui preferiresti non trovarti”. 

Strategie GP Monaco

Aspettando la Safety Car

La chiave nei duelli diretti sarà scegliere se anticipare la sosta dell’avversario o tentare un overcut, rientrando al giro successivo per spingere al massimo in aria libera. “Bisognerà capire se tenderanno a spingere di più”, riflette Berra. “L’overcut secondo noi rimane più favorevole, a patto di avere ovviamente più passo rispetto alla macchina che si ferma. L’undercut invece non lo vedo così funzionante, a meno di non rientrare fuori dal traffico e di poter spingere forte sin da subito. Il giro però è molto breve, motivo per cui reagendo al passaggio puoi coprire un undercut”.

La priorità comunque sarà fermarsi durante una Safety Car o Virtual Safety Car, dal momento che la sosta costerà appena 14-15 secondi, contro i 23 normalmente persi in regime di bandiera verde. Nel complesso Pirelli guarda con fiducia alla gara, ansiosa di giudicare l’efficacia del doppio pit-stop nel ravvivare lo spettacolo. Conclude Berra: Sicuramente gli scenari sono interessanti. È un esperimento che anche lato nostro ci trova favorevoli. Può aiutare a evitare situazioni come la gara dell’anno scorso con tanta gestione e nulla da vedere”.

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I commenti dei lettori

11 responses to “Strategie Pirelli, il doppio pit costringe a spingere: “È tutto molto aperto”

  1. Finita la gara e non è successo un caxxo come sempre. La vogliamo togliere questa passerella mondana dalla F1!?

  2. Se vogliono risolvere il problema dei due stop monti le medie davanti e le dure dietro e fai prima🤣🤣🤣🤣🤣

  3. A Monaco non si sorpassa e si inventano le due soste obbligatorie a Imola che qualche sorpasso lo abbiamo visto invece la tolgono.

  4. Farei la follia pit dopo un giro! E poi con le hard fino alla fine( lec venerdì credo sia unico che abbia fatto qualche giro con quella mescola)

    1. Di certo con le H non vai più veloce di chi ha S/M e magari attende pure una SC per pittare. Tu con H intanto vai più lento e brevemente ti troverai nel traffico (+lento ancora). Non è così semplice!

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