x

Vai al contenuto

Antonelli e Ferrari, le (non) sorprese del venerdì di Miami

Kimi mette tutto insieme, sfruttando i punti forti della Mercedes. La SF25 soffre il compromesso meccanico, mentre RedBull sfrutta stranamente poco la PU

Riproduzione riservata

Antonelli
11 minuti
La qualifica della Sprint del Gran Premio di Miami ha regalato più di un’incertezza fino agli ultimi metri, con la sorpresa finale della splendida pole di Andrea Kimi Antonelli con la Mercedes, che ha trovato una prestazione sorprendente, anche se non del tutto.

Kimi è in crescita continua, e la Mercedes è a suo agio a Miami sul giro secco

L’idea che il 18enne italiano sia già alla sua prima partenza al palo, sebbene in una Sprint, al suo sesto weekend in Formula 1 è senza dubbio stupefacente, ma guardando la curva di crescita di Antonelli nelle prime cinque gare era ormai evidente che il giovane italiano avrebbe avuto presto la chance di fare qualche risultato importante. Il talento di Antonelli è senza dubbio cristallino, con una marcata sensibilità di guida che, ovviamente, fa una enorme differenza rispetto a chiunque, ma il tutto è accompagnato da un modo di correre e di imparare sempre molto intelligente e attento, con, evidentemente, anche degli ottimi “insegnanti”. Primo tra tutti, è facile immaginare, Bono, il suo ingegnere di pista, che lo sta accompagnando per mano in questa stagione, e che, a parere di chi scrive, fa la differenza tra avere un gran pilota ma che deve imparare tutto solo con l’esperienza propria, e avere una fonte enorme di informazioni come Bono capace, evidentemente, di dare gli input giusti al suo pilota, che a sua volta si dimostra estremamente intelligente e ricettivo, portando a risultati come questa pole. Dopo aver capito quali e dove sono i punti chiave, Antonelli mette insieme tutto proprio nel giro più importante, riuscendo a sfruttare le migliori qualità della sua Mercedes, in evidenza sul giro secco a Miami. Un buon carico, coadiuvato da una buona attivazione delle mescole morbide, una trazione eccellente, tratto distintivo della monoposto di Brackley di quest’anno, una elevata velocità massima (341 km/h, contro i 340 di Piastri e Leclerc e i 339 di Verstappen) e comunque un buon compromesso meccanico, che consente ad Antonelli far registrare nel tratto lentissimo e tortuoso del secondo settore un tempo secondo solo alla McLaren di Piastri. Dall’uscita di curva 16 fino al traguardo Antonelli e la sua Mercedes volano, migliori in trazione e allungo nel rettilineo di rientro e grandiosi nell’ultima staccata, dove il giovane bolognese ci mette davvero tanto del suo, staccando forte al punto di poter anticipare leggermente la fase di percorrenza, ottenendo una trazione migliore nell’ultimo tratto veloce fino al traguardo. Da un punto di vista tecnico e di bilanciamento la Mercedes si dimostra un’ottima monoposto, ancora più efficiente con la nuova ala posteriore, ma sempre con un buon carico al posteriore che garantisce trazione e stabilità, ma rimane qualche dubbio sul passo gara, con lo stesso Toto Wolff che ha parlato senza mezzi termini di un annoso problema di surriscaldamento delle gomme in regime di passo gara che i suoi ingegneri per ora non riescono a risolvere e che risulta essere un fattore ovviamente estremamente limitante, oltre che una enorme spada di Damocle per le gare di questo weekend, che si dovrebbero disputare (meteo permettendo) con l’asfalto prossimo ai 50 gradi.

OSZAR »

McLaren battuta (ancora) da favorita. Piastri perde la pole all’ultima curva

In seconda e terza posizione partiranno le McLaren, grandi favorite ancora una volta della vigilia, ma che non sono riuscite a trovare il colpo vincente. Piastri è sembrato in grado di portare via la pole ad Antonelli, ma ha commesso un piccolo errore proprio all’ultima staccata, arrivando leggermente lungo e finendo per essere leggermente meno efficace nella trazione successiva. Secondo i nostri calcoli le due monoposto erano praticamente appaiate all’ultima curva, ma proprio il gran passaggio di Antonelli in quel tratto rispetto al passaggio non ottimale di Piastri ha generato per intero il gap riscontrato poi all’arrivo. Nel complesso la McLaren ha dato le stesse impressioni delle prove libere: sicuramente la monoposto ha tanto carico, ma come compromesso l’impressione è che a Woking abbiano scelto di prediligere leggermente l’aderenza meccanica nel tratto lento, lasciando qualcosa sul tavolo dal punto di vista della performance nei tratti veloci del primo settore. Sia chiaro, si parla sempre di millesimi, ma il punto è che le McLaren, forte dell’alto livello di carico aerodinamico a loro disposizione, avrebbero potenzialmente dovuto trarre un certo vantaggio nei tratti veloci del settore 1, cosa che invece si manifesta nei tratti più lenti del secondo settore, lasciando trasparire una certa preferenza per un assetto più morbido ed una massimizzazione dell’aderenza meccanica della monoposto.

OSZAR »

RedBull misteriosamente giù di motore, Ferrari assente (non) a sorpresa

Terza e quarta forza per ora sono state RedBull con il solo Verstappen e Ferrari questa volta con Hamilton subito dietro a Leclerc. Sul risultato del campione olandese pesa però quello che dai dati appare come un utilizzo particolarmente (e curiosamente) parsimonioso della Power Unit, con una curva di erogazione particolarmente magra, che è costata almeno 3 decimi nel complesso del giro. Considerando i 2 decimi e mezzo di distacco di Verstappen dalla pole di Antonelli, significa che l’olandese avrebbe potuto ambire almeno alla prima fila con tutta la potenza a sua disposizione. La cosa rimane comunque particolare: queste differenze di curve di erogazione da parte dell’unità Honda le vediamo solitamente sì al venerdì, ma solo durante le prove libere. Il fatto che le abbiano mantenute anche per la qualifica della Sprint e che le avranno quindi per la Sprint stessa sembra indicare una necessità importante di preservare l’unità motrice, oltre a denotare un interesse praticamente nullo per il risultato della Sprint nonostante i punti assegnati. Per chiarire: non è solo una questione di carico, portato in pista in maniera più cospicua questa volta dagli uomini di Horner, perché le curve di accelerazione che abbiamo analizzato indicano appunto in una carenza di potenza fin dai bassi regimi la causa principale, tanto che poi nel range delle velocità massime le prestazioni tendono a riallinearsi. Sarà quindi interessante capire come ciò influirà sulla Sprint stessa e se per qualifica e gara “lunga” Verstappen avrà a disposizione l’intero spettro di potenza del suo motore.

OSZAR »

Per quel che riguarda la Ferrari l’impressione è che il giro di Leclerc sia stato effettivamente un buon giro, come lui stesso riportato via radio, ma che una pista che richiede nel compromesso meccanico la chiave per la performance riesca ad evidenziare con precisione chirurgica i peggiori difetti del progetto SF25, anche se sarà da verificare in chiave passo gara. Leclerc lascia circa 1 decimo alla prima curva, difendendosi bene nel veloce ma lasciando poi altri 2 decimi nel tratto lento, vera condanna per le rosse nella prima giornata in Florida. Appare abbastanza evidente che nel bilanciamento complessivo della prestazione il compromesso migliore, anche in termini di usura gomme, fosse quello di orientare la meccanica a una risposta più adeguata al veloce, sacrificando in parte la (già scarsa) aderenza meccanica. Sul giro secco, quando c’è da spremere ogni centesimo dalle gomme morbide e dalla vettura piloti e ingegneri possono fare poco di fronte a una tale carenza strutturale del progetto. Sarà però da scoprire se le marcate differenze di velocità in regime di passo gara consentiranno a Leclerc ed Hamilton di difendersi meglio e quindi di invertire la tendenza un po’ come accaduto a Jeddah.

Sprint con McLaren comunque favorita, ma Antonelli che cercherà di sfruttare l’aria pulita

In conclusione, viste le alte temperature la Sprint vede sicuramente le McLaren ancora una volta favorite ma che non avranno probabilmente vita facile. Antonelli cercherà di mantenere la sua Mercedes in prima posizione in partenza e, se ci riuscirà, dovrà a quel punto amministrare la sua vettura per contenere i problemi di surriscaldamento gomme di cui soffre la W16 e allo stesso tempo tenere un rimo sufficientemente sostenuto per non essere attaccato da Piastri o eventualmente Norris. I due alfieri McLaren dovranno invece combattere contro gli ormai enormi disturbi aerodinamici delle vetture, senza, ovviamente, il pit stop a poter cambiare le carte e si giocheranno quindi molto sulla partenza. Dietro di loro Verstappen, Russell, Leclerc ed Hamilton potrebbero formare una sorta di battaglia a quattro, seppur sempre con il problema delle difficoltà a rimanere in scia ancora una volta rimarcate dall’alta temperatura. Vedremo se Antonelli ce la farà a tenere la prima posizione e cosa poi i team andranno a cambiare per la successiva qualifica in vista della gara di domenica.

OSZAR »

I commenti dei lettori

14 responses to “Antonelli e Ferrari, le (non) sorprese del venerdì di Miami

  1. La ferrari e’ una vergogna. Per se stessa prima di tutto . Già solo per una livrea imbarazzante meriterebbe una squalifica immediata per oltraggio al pubblico pudore.

  2. Ferrari troppo rigida secondo me,un pelino meglio nel lento potevano dare due posizioni in più. Comunque progetto da buttare

  3. Ma ieri in RB dormivano? A Max quasi facevano fare impiding a metà griglia. Poi strategia del Q3 completamente a caso. Mo la pu. Li faceva così schifo fare qua là pole?

  4. Toto e la mercedes lo proteggono dai bombardamenti mediatici. Ambiente sano della mercedes potrà fare solo bene a Kimi. Qua in ferrari l’avrebbero bruciato dopo una gp

  5. La Ferrari deve sviluppare la vettura sui consigli di Hamilton. Leclerc è fortissimo ma porta su strade sbagliate, l’abbiamo visto gli anni passati con Sainz.

    1. purtroppo sta aspettando quelli che non arriveranno perché non è in grado di darli. altrimenti l’avrebbe già fatto. rileggiti le interviste: non ha la minima idea di cosa stia succedendo.

    2. Ennesima fesseria che leggo. Hamilton dimostra di essere vecchio e, in parte, sopravvalutato…due cose che chi ci capisce di formula 1 già sapeva.

        1. Ricordatevi che eravate proprio voi, che ora lo osannate, a definire Hamilton un cartonato in passato. Avevate ragione! ha detto:

          Il bello è che fino a un po’ di tempo fa lo dicevate tutti questo e allora chissà come mai avete tutti cambiato idea, tira a indovinare? Perché se è colorato di rosso?

        2. Invece ha perfettamente ragione. E non solo. Se in dieci anni di dominio non sei riuscito tu a capire da dove venissero i suoi meriti fai prima a seguire il golf

  6. Quando le ali non flettevano la Ferrari era dietro, adesso finalmente i valori sono quelli reali e la Ferrari è…. Oh wait.

    1. Eh? La nuova direttiva parte dalla Spagna. Qui è semplicemente il progetto sbagliato, non c’entra un singolo componente.

Regole di comportamento per i commenti. Vengono cestinati commenti fuori tema, privi del dovuto rispetto per le opinioni altrui, con contenuti offensivi e non in linea con il tenore della discussione, insieme a tutti i messaggi provenienti da indirizzi mail irregolari. Testi provocatori vengono trasferiti in “spam” con automatica impossibilità di pubblicare nuovi commenti. Non è consentito pubblicare link terzi e scrivere testi in stampatello. L'attività dei moderatori è insindacabile e inappellabile compreso il blocco di un utente. La pubblicazione di un commento implica l'automatica accettazione di queste regole. Il nome e l'indirizzo e-mail di seguito forniti ed eventuali ulteriori dati personali contenuti all'interno del commento inviato, saranno trattati nel rispetto dell'Informativa Privacy di GEDI Digital S.r.l. Si raccomanda di non fornire dati personali di natura particolare. Per inserire un'immagine personale, registrarsi con lo stesso indirizzo email al sito: http://it.gravatar.com

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

200 caratteri rimanenti
OSZAR »