F1 Monaco, l’analisi delle FP1
Non bisogna lasciarsi ingannare troppo dalla classifica finale. Leclerc in prima posizione è sicuramente un buon segnale per la Ferrari, ma non rispecchia completamente quanto si è visto nel corso della sessione, soprattutto nel progredire dei giri, con la rapida evoluzione della pista che faceva abbassare i tempi notevolmente ad ogni nuovo tentativo dei piloti in pista. Seguendo il flusso dei dati in diretta abbiamo potuto apprezzare qualche tendenza interessante che qui di seguito riportiamo, sottolineando però che la prima sessione di prove libere a Monaco è sicuramente poco rappresentativa, considerando quanto ancora devono scendere i tempi (che si abbassano comunque di oltre 1 secondo nella sola qualifica).
McLaren fortissima nel lento, ancora giù di motore
La prima impressione (ricordiamo che di quelle si tratta per ora) è di una MCL39 che parte da una baseline di assetto particolarmente centrata. Sia Norris che Piastri si sono dimostrati velocissimi e a loro agio nei tratti più lenti della pista, dal Mirabeau, al tornantino del Loews fino alle due curve del Portier prima, e alla Rascasse dopo, confermando per ora i pronostici della vigilia di una McLaren in grado sia di esprimere tanto carico aerodinamico, sia, soprattutto, di avere tanto margine di lavoro sul lato sospensivo, specialmente quando si tratta di portare in pista un’impostazione morbida senza perdere efficacia aerodinamica. Un altro fattore a favore della McLaren è quello di una Power Unit che è sembrata ancora abbastanza avara di cavalli, nell’attesa, probabilmente, di salire con la potenza dal sabato in vista delle qualifiche, ma di conservare l’unità motrice in questo venerdì. Sia Norris che Piastri hanno interrotto la loro serie di giri veloci con gomma soft, che li vedevano regolarmente primeggiare, talvolta con vantaggi superiori al mezzo secondo, talvolta con poco più di un decimo, anticipatamente, per poi montare gomma media per l’ultimo stint. E con il compound C5 entrambi hanno avuto qualche difficoltà di guida, verosimilmente testimoniando quanto ampia sia l’extra aderenza della mescola C6, tanto che poi c’è difficoltà a riadattarsi ad una mescola per così dire normale, sebbene comunque molto morbida, come la C5.

Ferrari seconda forza con il medio veloce come punti migliori
Un po’ a sorpresa per ora la SF-25 è apparsa seconda forza in pista. Dietro a McLaren ma davanti alla concorrenza sia come tempi, che come facilità con cui tali riscontri sono stati ottenuti, con una vettura di certo non perfetta, ma a quanto si è visto efficace. Sul fronte motore le rosse sono sembrate uno step più spinte rispetto ai rivali papaya, dimostrando però di riuscire a scaricare a terra i cavalli e quindi con una buona trazione, specialmente nella salita della Saint Devote. Notevoli poi i passaggi in confidenza di Leclerc nei tratti veloci: Massenet e Casinò nella prima parte del giro, e poi una velocità addirittura 7 e 12 km/h più veloce rispetto ai dati fatti registrare da Verstappen e Norris rispettivamente alla curva del tabaccaio, per poi confermarsi il più veloce anche alla prima S delle piscine. L’impressione è quindi di una Ferrari che per ora esprime il suo meglio nelle curve più veloci della pista, probabilmente sfruttando un po’ di rigidezza al rollio della vettura che verosimilmente a Maranello sono ancora costretti ad usare, ma che abbiamo visto soffrire un po’ di più nei tratti più lenti. Il miglior tempo di Leclerc è arrivato comunque dopo una serie di giri con gomma soft più lunga rispetto a quella dei piloti McLaren, e per questo poniamo la rossa al momento come seconda forza. Le lamentele di Leclerc però non si sono fatte mancare, con frasi anche abbastanza stroncanti via radio, dati i problemi di sotto e sovrasterzo addirittura con differenze tra curve a destra e sinistra. L’impressione comunque che l’impatto con la Aston Martin di Stroll abbia portato a un qualche scompenso meccanico alla ruota anteriore sinistra, probabilmente con qualche variazione di convergenza che Leclerc ha continuato a sentire per tutta la sessione nonostante il miglior tempo.
Red Bull subito dietro, con tanto margine per Max, Mercedes ancora da scoprire
Vedendo sia i dati che il comportamento della Red Bull l’impressione è che ancora una volta il team di Milton Keynes sarà costretto ad un lavoro importante in pista per ottimizzare un pacchetto che è parso ancora non a suo agio nelle stradine del principato, con tanti problemi di bilanciamento per Verstappen, soprattutto a tornare sul gas a centro curva con la monoposto che scivolava via prima sul posteriore e poi sulle quattro ruote. Mercedes invece è parsa per ora non brillante in nessuna fase, ma è verosimile che sia in corso una fase di verifica degli assetti da parte del team di Brackley dopo le difficoltà viste a Imola, mentre Antonelli ha svolto un programma a parte, dedicato principalmente a girare il più possibile per prendere confidenza con la pista.
Tutto da scoprire già da FP2
Le premesse sono comunque interessanti perché nulla appare scontato, sebbene McLaren si sia confermata in vantaggio nelle prime impressioni. L’evoluzione degli assetti meccanici già dalla seconda sessione di libere potrà raccontare in che direzione provano a muoversi i team e da lì cercheremo di carpire qualche dettaglio ulteriore sulle prestazioni.
Antonelli cmq in gara 7 (9) a 0 per Rus. Vediamo se in una pista dove conta il manico ci sara’ bisogno di trovargli l’ennesima scusa
Sinceramente mi aspettavo una mclaren più dominante.
I correttivi di Imola funzionano allora. Da quinta forza a seconda forza. Escludendo super Max.
Quali correttivi, esattamente? A Imola hanno portato modifiche irrilevanti, e a Monaco hanno portato l’ala posteriore dell’anno scorso. Aggiorniamo tornando indietro e gli ai fanno complimenti?
Sì, scopriremo che nelle FP2 saremo terza forza, nelle FP3 quarta, in qualifica…