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La vittoria della Ferrari che ha reso la 499P leggenda

Il successo della giallona di AF Corse premia lo sforzo di schierare una terza auto per far crescere il progetto

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Ferrari 499P Le Mans
9 minuti

In Francia si scrive una pagina memorabile nella storia delle corse e del Cavallino Rampante. Vincere tre Le Mans consecutive in quella che è l’era più fiorente e competitiva delle gare di durata è un’impresa degna della leggenda quale è già la Ferrari. Il successo della #83 accende i riflettori sulla decisione vincente presa un anno fa di schierare una terza vettura, senza la quale difficilmente sarebbe stato possibile tenere testa allo sviluppo di Porsche, sempre più vicina alla seconda stella.  

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Tre Ferrari, un unico progetto

C’è una vena di poesia nell’alternanza con cui dal 2023 ad oggi tutti e tre gli equipaggi del Cavallino Rampante si sono fregiati dell’onore di vincere la corsa più ambita al mondo. Il successo di Kubica, Ye e Hanson sulla #83 gialla non è soltanto una variazione cromatica dopo due edizioni all’insegna del rosso, ma rende merito alla scelta della dirigenza di schierare una terza 499P già al secondo anno nella classe regina. Senza di lei si starebbe commentando un successo Porsche, ma l’auto privata di AF Corse fu voluta soprattutto per raccogliere dati funzionali allo sviluppo della Hypercar di Maranello.

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In effetti non si parla abbastanza di quanto la 499P sia cresciuta dalla stagione dell’esordio, pur avendo investito a malapena un gettone evolutivo. Nella vittoria del Centenario del 2023 Ferrari aveva fatto leva soprattutto sulle ottime prestazioni in rettilineo, punto di forza poi ridimensionato dalle modifiche al BoP dall’anno successivo. Per ripetersi occorreva un’auto competitiva a tuttotondo, soprattutto nell’edizione corrente, le cui alte temperature hanno posto ancor più enfasi sul bilanciamento e sulla gestione gomme.

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Più volte il direttore tecnico Ferdinando Cannizzo ha parlato del lavoro sugli assetti condotto nell’ultimo anno che ha allungato la coperta della 499P, capace da inizio stagione di vincere quattro gare consecutive su altrettante piste diverse. Se la Ferrari è diventata per distacco la migliore Hypercar in griglia il merito è anche del contributo allo sviluppo offerto da quella #83 che oggi si prende la scena. Una vittoria dal sapore di redenzione per Kubica, oltre che per la tenacia sempre mostrata dopo il suo incidente, anche per la Le Mans del 2021 sfuggitagli all’ultimo giro in Lmp2, riprendendosi ora il maltolto con quella stessa Ferrari con cui era pronto a correre in Formula 1.  

Si rinnova il duello con Porsche

È ancora una volta una 24 ore tiratissima, povera di neutralizzazioni ma comunque con dei distacchi finali da Gran Premio, a riprova di come oggigiorno la maratona francese sia una lunghissima gara sprint. La Ferrari alla fine si impone non tanto per velocità assoluta, come dimostrano le difficoltà in qualifica, ma per un passo solido e costante in ogni condizione, dove invece gli avversari brillano a fasi alterne. Decisiva è la capacità di tutti e tre gli equipaggi di sfruttare al massimo la 499P, collaborando e offrendosi riferimenti a vicenda in prova per mettere a punto il pacchetto, ma soprattutto controllando strategicamente la gara.

Poco può la Porsche #6 detentrice del mondiale piloti, forte comunque di un potenziale vicino, se non pari, a quello delle Ferrari. Dalla tragica Le Mans 2023 che segnò il debutto della 963, la casa di Stoccarda è cresciuta spendendo ben tre gettoni di sviluppo, lavorando soprattutto sulla meccanica. I progressi sono tangibili, come testimoniano il dominio in IMSA e la ventesima Le Mans sfiorata. Purtroppo c’è ancora un solo equipaggio a giocarsi la vittoria, quello composto da Campbell, Vanthoor e dal superbo Estre, sintomo di un’auto tanto reattiva quanto nervosa e difficile da sfruttare per tutti allo stesso modo. In una 24 ore decisa sul filo dei secondi, non si può fare a meno di chiedersi dove sarebbe potuta arrivare la #6 senza gli errori in qualifica che l’hanno costretta a partire in fondo al gruppo, domanda destinata a rimanere senza risposta.

Porsche a Le Mans
Photo by James Moy Photography/Getty Images

Cadillac beffa Toyota

Dopo la doppietta in qualifica c’era la speranza di un risultato migliore, ma il 5° posto della Cadillac Jota #12 rappresenta comunque un piazzamento di prestigio, soprattutto a fronte di quanto fatto vedere da Ferrari e Porsche. Le Dallara di General Motors si confermano efficaci nei tratti ad alta velocità, gradendo le temperature più alte dove mostrano una buona gestione gomme, ma andando in sofferenza al calar del buio. Proprio questo rappresenta forse il salto ancora da compiere. L’obiettivo per il futuro dovrà essere allargare la finestra di funzionamento della V-Series.R, capace di picchi prestazionali di assoluto livello, ma non ancora sostenibili in ogni condizione.  

Non può che esserci delusione invece in casa Toyota, che tra problemi ai pit-stop ed errori vari rimane esclusa dalla top-5. L’auto che fino alla scorsa edizione si giocava la vittoria, quest’anno si contende il ruolo di terza forza con Cadillac. Si dirà che il BoP continua ad attribuirle il peso maggiore, come però è sempre avvenuto, compensato inoltre dalla potenza più alta in griglia, per un rapporto peso-potenza simile a quello degli anni precedenti. In casa Toyota cresce la consapevolezza di avere tra le mani una macchina ormai satura nelle prospettive di crescita, dovendo ora decidere se investire altri gettoni di sviluppo o valutare l’omologazione di un progetto ex-novo.

De Vries (Toyota)
Photo by James Moy Photography/Getty Images

Il futuro è roseo

Come sempre le considerazioni sulle prestazioni si mescolano a quelle del BoP. Attenzione però ad attribuire il successo e la quasi tripletta delle Ferrari a uno sbilancio del Balance of Performance, difficilmente criticabile. L’impressione di uno strapotere del Cavallino deriva invece dal merito di tutti e tre gli equipaggi di avvicinarsi al limite della 499P, brillando per costanza sul passo senza un picco prestazionale superiore alla concorrenza. Difficile inoltre chiedere ancora più equilibrio dopo una gara che ha visto Porsche e Ferrari costantemente nello spazio di pochi secondi, con Cadillac inoltre attardata di soli 2 minuti dopo 24 ore, distacchi per cui in altri tempi si sarebbe messa la firma. Scopo del BoP è avvicinare tutte le auto in un intervallo sufficientemente ristretto dove possano emergere i meriti di guida, esecuzione e messa a punto, obiettivo che anche quest’anno è stato centrato.

È proprio al Balance of Performance poi che si deve quel contenimento dei costi che ha portato al miglior periodo storico di sempre per le corse di durata. Il futuro è roseo, con il prolungamento dei regolamenti Hypercar fino al 2032 e l’annuncio ufficiale dell’ingresso di McLaren dal 2027 insieme a Ford. Guai però a dormire sugli allori, con l’obbligo di iniziare a pianificare sin da subito la Le Mans che verrà, onde evitare che il decennio corrente resti una meravigliosa parentesi di una disciplina che invece merita di fiorire a lungo.

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I commenti dei lettori

26 responses to “La vittoria della Ferrari che ha reso la 499P leggenda

  1. Porsche si è giocata la gara solo perché in Ferrari ne hanno combinate di tutti i colori tra errori dei piloti e penalità varie, ma quando hai la macchina migliore sono cose che passano inosservate

  2. Tra le altre, Toyota è plafonata sullo sviluppo, la GR010 ha fatto la storia ma ora serve una erede.
    Mentre la Peugeot 9×8 pare ormai destinata a seguire le orme della GT-One, bella e perdente …

    1. Toyota ha fatto la storia finchè correva da sola. Arrivata la concorrenza, i giapponesi han fatto “puff”..

      1. Qualcuno impediva forse alla “concorrenza” di partecipare, gli anni scorsi?
        A casa mia, gli assenti hanno sempre torto.

        1. @Osvaldo
          Son d’accordo che lottare con Glickenhaus/Oreca/Rebellion è diverso da Ferrari/Porsche/Bmw.
          Ma i titoli ’23 e ’24 li ha portati a casa cmq Toyota, altro che non toccare più palla …

  3. Porsche ha di base un auto inferiore e nonostante il BOP anche quest’anno sia stato tutt’altro che giusto se confrontato a Ferrari, ha fatto un mezzo miracolo.

      1. Non le leggono, cioè non ‘vogliono’ leggerle ;)
        In una pista piena di rettilinei da full-gas, il BoP aveva dato quasi 20cv in più a Porsche rispetto a Ferrari, e limitato la 499P a 500kw …

    1. Al netto del BOP, la Porsche è un’auto di categoria inferiore e non dovrebbe nemmeno competere contro le VERE hypercars

    2. Mattt hai ragione da vendere, ma qua i ferratristi non vedrebbero la verità neanche se gli arrivasse dritta in faccia. Vittorie senza valore.

      1. Si, Gian, senza valore … dev’essere per questo che i Porsch-tristi (per usare il tuo “linguaggio” forbito) rosicano-e-pure-male da ieri pomeriggio, per una vittoria senza valore ;)

  4. Penso che in Ferrari/AF debbano valutare attentamente il fatto che, al netto della giallona, le due rosse ufficiali sono state bastonate dalla Porsche partita quasi ultima…

    1. Non c’è molto da valutare, grave errore di Pierguidi in entrata box, era in quel momento in totale controllo della gara, capita purtroppo…

    2. Questi discorsi non hanno senso di esistere. Allora io posso dire che eccetto la #6 tutte le altre Porsche son state bastonate dalle rosse. E quindi?

    3. Ma bastonate dove… Non fosse stata per penalità e il testa coda in ingresso di corsia box sarebbe stata tripletta. La #6 è arrivata seconda perché non hanno sbagliato nulla.

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