x

Vai al contenuto

Il mercato dell’auto a maggio: un pareggio che sa di stallo

Stesse vendite di aprile. Crollano però le consegne dei veicoli commerciali

Riproduzione riservata

Mercato auto
5 minuti

Il mercato dell’auto, a maggio, ha tirato il fiato. O forse ha solo smesso di correre, fermandosi a contemplare il proprio ombelico: stesso numero di immatricolazioni di Passenger Cars rispetto al 2024, con un’inezia di 73 targhe in meno. Un pareggio che, più che un risultato, sembra un’istantanea di un’Italia che guida senza sapere bene dove andare. Eppure, in questo immobilismo apparente, si nascondono storie, numeri, contraddizioni. E, come sempre, un po’ di noi.

OSZAR »

Consegne ai privati in calo

Cominciamo dalle Passenger Cars, le auto dei comuni mortali, quelle che vediamo sfrecciare (o arrancare) sulle tangenziali e nei vialetti di periferia. Qui il quadro è misto: i privati, quelli che comprano l’auto con i loro sudati risparmi, sono in calo del 4%, quasi tremila targhe in meno. Un segno meno che parla di incertezze, di portafogli guardinghi, di un Paese che si chiede se valga la pena investire in un’auto nuova quando il futuro è un punto interrogativo grande come un suv.

OSZAR »

Le aziende, invece, tirano su la testa: +6% per le immatricolazioni dirette, un dato che sa di pragmatismo, di flotte aziendali rinnovate per necessità più che per entusiasmo. Bene anche il noleggio a lungo termine (+2,5%), con le “Captive” (le società legate alle case automobilistiche) che fanno la parte del leone, e benissimo il noleggio a breve termine (+20%), che sembra cavalcare l’onda di un’Italia in movimento, ma solo per un weekend.

OSZAR »

Male i veicoli commerciali

Poi ci sono i veicoli commerciali leggeri, gli LCV, quelli dei furgoni che consegnano pacchi, trasportano attrezzi, tengono in piedi l’Italia che lavora. Qui il quadro si fa cupo: -11,8% a maggio, un passivo che si aggiunge a un -14% cumulativo nei primi cinque mesi dell’anno. È il segno di un’economia che arranca, di artigiani e micro-imprese (-22,5%) che tirano la cinghia, di società che comprano meno (-14,4%), di un noleggio a breve termine che crolla. Solo le auto-immatricolazioni, quei veicoli che le case e i concessionari targano per “fare numero”, tengono botta con un +17%. Ma è un cerotto su una ferita più profonda.

Crescono le elettriche

E poi c’è la grande narrazione del nostro tempo, quella ecologica, che si riflette nei numeri delle alimentazioni. Qui, almeno, c’è un po’ di luce. Le auto elettriche (BEV) crescono del 42%, le plug-in hybrid addirittura del 93%, le full hybrid del 12%. Anche le auto a GPL, spesso snobbate come reliquie di un’altra epoca, segnano un +40%. Sono numeri che parlano di un’Italia che, pur con fatica, prova a guardare avanti, a immaginare un futuro meno inquinante. Ma non è tutto rose e fiori: le auto a benzina calano del 7%, con le mild hybrid che tengono (+12%) mentre le “pure” crollano (-20%). Il diesel, ormai, è un malato terminale: -23% a maggio, con una quota di mercato che si aggira sul 15%. Un declino che, nel bene e nel male, racconta una transizione in atto.

Ma il vero macigno, quello che pesa come un rimorso, sono i debiti CO2. Le case automobilistiche, in questi primi cinque mesi, hanno accumulato sanzioni per 1,6 miliardi di euro nei confronti dell’UE, perché le emissioni medie delle auto immatricolate restano inchiodate a 117 g/km, lontane anni luce dal target di 93,6. I veicoli commerciali leggeri non fanno meglio: 184 milioni di multe, con il diesel che continua a perdere terreno ma gli elettrici che, pur crescendo (+240%), restano una nicchia (5,75% di quota). È il paradosso di un mercato che vuole cambiare ma non ci riesce del tutto.

E allora, che Italia ci raccontano questi numeri? Un’Italia sospesa, che compra auto ma con cautela, che sogna un futuro verde ma non riesce a liberarsi del passato, che lavora ma fatica a investire. Un’Italia che, come il mercato dell’auto a maggio, sembra aver pareggiato i conti con se stessa. Ma un pareggio, si sa, non è una vittoria. È solo un modo per rimandare la partita decisiva.

OSZAR »

I commenti dei lettori

1 response to “Il mercato dell’auto a maggio: un pareggio che sa di stallo

Regole di comportamento per i commenti. Vengono cestinati commenti fuori tema, privi del dovuto rispetto per le opinioni altrui, con contenuti offensivi e non in linea con il tenore della discussione, insieme a tutti i messaggi provenienti da indirizzi mail irregolari. Testi provocatori vengono trasferiti in “spam” con automatica impossibilità di pubblicare nuovi commenti. Non è consentito pubblicare link terzi e scrivere testi in stampatello. L'attività dei moderatori è insindacabile e inappellabile compreso il blocco di un utente. La pubblicazione di un commento implica l'automatica accettazione di queste regole. Il nome e l'indirizzo e-mail di seguito forniti ed eventuali ulteriori dati personali contenuti all'interno del commento inviato, saranno trattati nel rispetto dell'Informativa Privacy di GEDI Digital S.r.l. Si raccomanda di non fornire dati personali di natura particolare. Per inserire un'immagine personale, registrarsi con lo stesso indirizzo email al sito: http://it.gravatar.com

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

200 caratteri rimanenti
OSZAR »